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Raspberry Pi – il Desktop per tutti

L’ho ignorato bellamente per parecchio tempo, pensavo fosse poco piu’ che un PLC, un controller sofisticato usato da appassionati di elettronica e robotica per comandare dispositivi semoventi dotandoli di un cervello elettronico programmabile… e invece stavo ignorando una delle cose piu’ interessanti in campo hardware fin forse dall’epoca dei computer in scatola di montaggio o i mitologici homebrew home computers. Mi sono imbattuto nel primo Raspberry PI acquistando una “consolle” per retrogaming, estraendo dalla confezione una scatoletta delle dimensioni di un pacchetto di sigarette rimasi parecchio stupito, ma non quanto dopo averla collegata al televisore ed avviata. Nonostante la scoperta non mi sono documentato piu’ di tanto, ok avevo capito che era un computer minimale e che poteva far girare versioni minimali di Linux, ma in realta’ ho lasciato passare parecchi mesi prima di avere un ritorno di fiamma per queste scatolette. E’ stato scoprire che Ubuntu-Mate era disponibile anche per Raspberry PI che mi ha risvegliato l’interesse e la voglia di provarlo.

Uso Mate come Desktop da quando Linux Mint e’ diventato il mio OS principale, ho usato Ubuntu-Mate per un mesetto sul mio GPD Pocket 2 prima di installare anche su questo Mint, e lo uso tutt’ora su una macchina dedicata all’uso come media player. Tra Mint Mate e Ubuntu Mate la mia preferenza cade su Mint ma indubbiamente le differenze sono cosi poche che anche su Ubuntu Mate io mi sento del tutto a casa. E’ Sato cosi’ che quindi mi e’ venuta voglia di provare questo OS cosi’ famigliare installandolo sul Raspberry PI.

Gia’ al momento dell’acquisto inizia il divertimento, il raspberry PI e’ una nuda e cruda schedina elettronica delle dimensioni poco piu’ grandi di una carta di credito, bisogna ricordarsi di acquistare un alimentatore e poi ci si puo’ sbizzarrire con accessori da accoppiare, non e’ indispensabile, ma un guscio protettivo dove racchiuderlo puo’ essere utile.

Io ho optato per un case in plaxiglass dotato di microventilatore, mi sembra stiloso e allo stesso tempo garantisce un buon raffreddamento, qualsiasi tastiera e mouse possono funzionare allo scopo ma io ho scelto una soluzione wireless in cui e’ integrato un piccolo trackpad, non e’ certo la soluzione ottimale per scrivere il romanzo della vostra vita ma e’ veramente efficace per pilotare il piccolo Raspberry PI collegato al televisore del soggiorno stando comodi sul divano.

Sara’ ma il fatto di collegare questo computer in miniatura direttamente al televisore a me fa tornare all’epoca d’oro degli home computers, che si collegavano al televisore di casa, questo fatto unito alla natura un po’ fai da te lo rendono senz’altro un oggetto simpatico.

Pur rimanendo un computer specializzato per gli hobbisti di elettronica e robotica, definiti come “Makers”, il Raspberry PI e’ comunque in grado di diventare anche un PC desktop generalista a bassissimo costo e con Ubuntu-Mate, che non e’ una distribuzione minimalista ma un OS completo in tutto, questo diventa possibile e facilmente fattibile da chiunque.

Installare Ubuntu Mate sul raspberry PI e’ facilissimo. Descrivo questa operazione in questo post dedicato:

Installare ubuntu-Mate sul Raspberry PI

A livello Hardware, in pochi centimetri quadrati trovano posto ben 4 porte USB, una porta Ethernet, la porta HDMI, la Micro USB per l’alimentazione e un minijack per l’audio, una dotazione di porte che fa impallidire molti computer ben piu’ seri che oramai sacrificano la funzionalita’ per lo stile. Oltre a queste sono presenti sul pcb dei connettori dedicati appunto ai Makers dove si possono collegare con le cose piu’ impensabili. Il processore e’ l’elemento peculiare in quanto l’architettura non e’ la x86 ma bensi’ ARM e questo fa si che il software debba essere compilato specificatamente per questo processore per poter girare. La cosa interessante di Ubuntu-Mate per raspberry PI e’ che di fatto porta per questo computer non solo il sistema operativo ma anche gran parte del sofware presente nei repositories di Ubuntu. Il kernel stesso e’ lo stesso kernel delle altre versioni di Ubuntu “semplicemente” compilato per ARM.

Questo elemento fa si che Ubuntu-Mate non solo sia un OS con Desktop Environment moderno, facile da usare e completo, ma anche con una dotazione software che permette di usare un Raspberry PI per i normali compiti a cui sottoponiamo i nostri computer quotidianamente. Chiaro che editing audio/video e rendering 3D esulano da quanto fattibile in modo agevole, pero’ a mio avviso tutto il resto e’ indubbiamente alla portata di questo PC minimale.

Ubuntu-Mate puo’ essere anche impostato con raspi-config per avviarsi senza X11 e Desktop Environment presentandosi solo a Riga di Comando, questo permette di realizzare un server minimale o applicazioni senza necessita di visualizzare niente a schermo (headless). Ubuntu-Mate puo’ essere usato come ambiente di sviluppo per applicazioni snap da poi eseguire su Raspberry Pi con altre distribuzioni Linux minimaliste e specialistiche.

Credo anche che un piccolo Raspberry PI con ubuntu-mate possa essere un’ottima soluzione per chi vuole utilizzare Linux ma non vuole installarlo in dual boot o non ha una macchina da dedicare, con una cinquantina di Euro e’ possibile avere un computer dedicato a Linux con una distribuzione tra le piu’ diffuse. In ambito didattico, nelle scuole per esempio, ogni studente potrebbe avere il suo Rasberry PI PC personale da usare sia a scuola che a casa. I LUG potrebbero organizzare corsi fornendo incluso nel costo del corso un Raspberry PI PC per ogni partecipante… insomma le possibilita’ sono veramente infinite e secondo me nascono proprio da fatto che Ubuntu-Mate non sia una distribuzione specialistica limitata, ma una distribuzione adatta ai piu’ molteplici e generali usi con tutte le funzionalita’ necessarie fornite da una dotazione software completa.

A mio avviso quindi e’ proprio Ubuntu-Mate che permette al piccolo computerino di esprimere tutto il suo potenziale, e che di fatto lo rende il PC piu’ piccolo ed economico attualmente sul mercato.

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Matteo