Editoriali Informatica Sostenibile Linux Software Libero

Linux Day 2019 Milano

Bellissima giornata di fine ottobre per il Linux Day 2019 a Milano. In compagnia del mio vecchio amico Marco, compagno di mille cazzeggi informatici (e non solo) da ragazzini, e quindi compagnia perfetta per una giornata come questa, ci siamo recati a quella che dovrebbe essere la principale manifestazione di divulgazione del mondo Linux e Open Source/Free Sofware in generale. Organizzato dal UnixMib, gruppo di studenti appassionati di Linux e dell’Open Source in generale, il Linux Day e’ stato ospitato nelle strutture dell’Universita’ degli Studi di Milano Bicocca. La giornata si e’ articolata in una serie di seminari di circa un’ora in diverse aule con poi l’opportunita’ di incontrare le varie realta’ partecipanti nell’area espositiva allestita nell’atrio. Il tema principale di questa edizione era l’Intelligenza Artificiale, ma io e Marco abbiamo seguito due seminari sulle tematiche dell’Open Hardware, del Riuso e sul diritto alla riparazione, quindi piu’ in ambito informatica sostenibile e abbiamo avuto modo di fare quattro chiacchiere con alcuni rappresentanti delle organizzazioni presenti nell’area espositiva.

Il primo seminario che abbiamo seguito e’ stato quello di Roberto Innocenti che ha aggiornato la platea sullo stato attuale del progetto Open Hardware PowerPC Notebook, e sul progetto Revivo con Scratch. Questi progetti fanno capo all’associazione Power Progress Community. Roberto non e’ entrato subito in dettagli tecnici ma ho preferito aprire il seminario con una considerazione filosofica tratta dalla teoria del caos e dei frattali, il fatto che un battito d’ali di una farfalla a Milano possa provocare un uragano a Miami e’ conosciuto come effetto farfalla, una piccola variazione delle condizioni inziali possono provocare grandi variazioni a lungo termine per il sistema. Al di la dell’applicazione ai sistemi dinamici complessi, Roberto l’ha applicata in ambito etico e sociale, l’effetto farfalla e’ l’unica speranza che abbiamo di fare “cose piu’grandi di noi”… il nostro comportamento in piccolo puo’ determinare cambiamenti delle condizioni iniziali di un processo che puo’ portare a grandi variazioni a lungo termine per il sistema.

L’associazione Power Progress Community con la definizione di specifiche open hardware per un notebook basato su processore PowerPC vuole uscire dalla logica consumistica dominante l’industria attuale dell’hardware, proponendo un’alternativa non soggetta alle dinamiche commerciali correnti pervase dalla pratica dell’obsolescenza programmata. Inoltre ha promosso il progetto Revivo orientato all’allungamento del periodo di vita di macchine destinate alla discarica e riutilizzate in ambito didattico. Insomma un’esperienza concreta verso nuovi orizzonti dell’industria informatica sostenibile

Nell’area espositiva abbiamo avuto il piacere di incontrare il VIMELUG, Vimercate Linux User Group. Mi ha attirato il bellissimo “coin-up” in esposizione sul loro banco, non ho potuto che trattenermi dal chiedere come fosse realizzato e cosi’ ho cominciato una piacevole chiaccherata con Giorgio, il Segretario, che coadiuvato da Costantino, il Tesoriere, presidiavano il banco di uno degli ultimi baluardi dell’associazionismo Linuxaro.

Ebbene, e’ alquanto peculiare che al Linux Day di una citta’ come Milano ci sia di fatto solo un LUG vero e proprio, Unixmib e’ un gruppo universitario e PCOfficina non e’ un LUG anche se comunque fondato sulla promozione del Software Libero.

Il VIMELUG non e’ solo uno degli ultimi LUG lombardi rimasti ma e’ anche estremamente attivo, con iniziative e progetti. Dalle parole del segretario si percepisce ancora una forte passione che e’ il motore del loro vole fare, e forse questo unito ad un’offerta di attivita’ che spaziano in tantissimi ambiti del sapere informatico e tecnologico e’ il segreto.

Purtroppo pero’ sembra che Linux e il Free Software oramai non abbiano piu’ bisogno del supporto degli appassionati, dell’associazionismo, della divulgazione fatta da volontari. Lo scenario e’ cambiato rispetto alla fine degli anni 90 e primi anni del millennio, oramai le tecnologie legate a Linux e al Free Software sono abbondantemente presenti in molti ambiti del nostro presente informatico, il free software e’ sostenuto dall’industria e ha modelli di business oramai ben consolidati.

L’associazionismo puo’ ancora giocare un ruolo importante per quanto riguarda la divulgazione dei principi e degli ideali del free software portando queste tecnologie anche sui computer delle persone comuni?

Forse e’ il messaggio che deve cambiare, non siamo piu’ di fronte ad un mondo che deve essere convinto della qualita’ del software libero,e alla sua validita’ anche in ambito aziendale, oramai questo e’ noto e consolidato, non dobbiamo piu’ far leva sulla gratuita’ e sulla liberta’, insomma forse stiamo attraversando una fase di transizione dove cambia l’oggetto dell’attivita’ di promozione fatta dalle associazioni. Se prima Linux e L’open Source erano l’oggetto principale che veniva promosso, adesso diventano sempre piu’ STRUMENTI per raggiungere gli obiettivi, ed e’ cosi’ che gruppi di persone possono riunirsi intorno ad altri principi etici, come per esempio il riuso di apparecchi tecnologici, il diritto alla riparazione, uso sostenibile della tecnologia, riduzione delle emissioni con l’allungamento del periodo di vita degli oggetti che usiamo tutti i giorni per lavorare. Forse sono altri tipi di associazioni, meno tecniche e meno specialistiche, che promuovono tematiche piu’ ampie a poter diventare anche promotrici dell’uso del software libero come uno degli strumenti necessari per raggiungere i loro obiettivi

Insomma il software libero e linux diventano gli strumenti per mettere in pratica un consumo piu’ consapevole, allungare la vita dei computers e ritardarne il piu’ possibile il conferimento in discarica, uscire dalle logiche di obsolescenza programmata oramai applicata sistematicamente dalle aziende produttrici.

E’ cosi’ che anche il secondo seminario a cui abbiamo partecipato ha trattato di questi argomenti, Savino Curci di PC Officina ci ha parlato di un’altra realta’, il Restart Project che vede in italia diversi gruppi di Restarters tra cui quello di Milano. Questa iniziativa raduna gruppi di appassionati riparatori amatoriali, che organizzano periodicamente restart party, ai quali chiunque puo’ portare oggetti rotti, e insieme al volontario riparatore, riparare l’oggetto e imparare a farlo anche per future necessita’. Questa iniziativa si basa sul principio del diritto alla riparazione, ma non eseguita dai centri di assistenza proprietari e chiusi ma da chiunque in un attica di circolazione aperta delle informazioni necessaria pe eseguire le riparazioni in modo autonomo.

Riparare e prolungare la vita di un oggetto vuol dire dargli piu’ valore, fargli assumere componenti affettive che lo rendono unico, e questo a tutto vantaggio di una riduzione delle emissioni di CO2 causate da quell’oggetto nel corso della sua vita. Mentre per prodotti che hanno avuto grossi progressi per quello che riguarda l’efficienza energetica (lavatrici e frigoriferi per esempio) l’allungamento del ciclo di vita non ottiene grossi benefici rispetto alla sostituzione, per quanto riguarda i Computer e gli Smartphone prodotti negli ultimi 10 anni i miglioramenti di efficienza introdotti non sono cosi grandi e allungare il ciclo di vita ha un impatto sostanziale sulla riduzione totale delle emissioni.

Il messaggio e’ chiaro quindi, bisogna far si che le aziende producano sempre piu’ prodotti riparabili e non solo dai riparatori professionali o dai centri di assistenza austorizzati, e come consumatori/utenti dobbiamo sempre di piu’ esercitare l’abilita’ a riparare, che puo’ essere acquisita anche da chi e’ meno avvezzo alla manualita’. Sicuramente usare software libero su macchine riparate e datate permette di allungarne il ciclo di vita.

Per me diventa sempre piu’ chiaro che Usare Linux e il software libero e’ sempre piu’ importante anche in ambiti non strettamente tecnici, anche un utilizzatore comune usando queste tecnologie puo’ trarre un vantaggio come consumatore liberandosi dal consumismo imposto e finalmente poter avere il controllo e il possesso della tecnologia usata.

Un ringraziamento va a tutti i volontari che hanno contribuito alla realizzazione del Linux Day e arrivederci all’anno prossimo!!!

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Matteo

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