Oggi con l’introduzione da parte di Apple della Magic Keyboard con Touchpad possiamo definitivamente decretare la morte del tablet, o meglio, del tablet come era stato pensato da Steve Jobs. La leggenda vuole che naque prima l’iPad e quando fu presentato a Steve Jobs, decise invece di usare questo progetto per ideare l’iPhone posticipando il lancio dell’iPad. Il concetto base di Jobs era l’interfaccia da usare esclusivamente con il sistema di puntamento di cui ci ha dotato madre natura, il dito, niente pennini, o altre intermediazioni. Con la sua morte l’azienda ha iniziato una lenta ed inesorabile deriva dalle sue linee guida, e poco alla volta ha introdotto compromessi che probabilmente Steve Jobs non avrebbe mai accettato.
Mentre iPhone diventa un compagno delle vita quotidiana per milioni di utenti perde comunque la leadership del mercato iniziando anche a seguire le tendenze dettate dai competitor Android, iPad fatica a trovare una sua collocazione, nato per fruire i contenuti di fatto perde questa funzione che viene acquisita dagli smartphone con schermi sempre piu’ grandi e nel momento in cui vuole diventare uno strumento per produrre contenuti i limiti intrinsechi diventano evidenti.
La tastiera a schermo e’ scomoda e l’interfaccia da usare solo con il dito, non permette il controllo fine che puo’ dare un sistema di puntamento diverso. Inizia cosi’ la trasformazione a qualcosa di molto simile al laptop che voleva sostituire.
Io sono stato un gran fan dell’iPad, ne ho posseduto uno dalla prima alla quarta serie, ho visto mia madre incominciare ad usare l’email e internet, indubbiamente per un certo tipo di utenti un’interfaccia semplice da gestire con il tocco del dito ha permesso finalmente di accedere al mondo digitale, ho visto i miei figli e la loro generazione crescere usandoli per giocare, vedere cartoni animati e poi video e usarli per un sacco di cose, tant’e’ che per la loro generazione e’ un’interfaccia familiare, talmente tanto che i primi approcci con un computer sono avvenuti toccando le icone sullo schermo.
E’ stato pero’ quando ho voluto rimpiazzare il laptop con l’iPad che tutto l’entusiasmo e’ svanito. Un’estate mi sono portato in ferie l’ iPad per lavorare al posto del laptop, e’ stato un’ incubo avendo comunque del lavoro da portare avanti, pur essendomi adeguatamente preparato con le app necessarie per farlo.
Marchi indipendenti hanno iniziato a lanciare sul mercato tastiere bluetooth da collegare all’ipad. Microsoft ha proposto da subito il suo tablet con sistema operativo Windows in versione solo adattata all’uso con touchscreen, di fatto e’ lo stesso sistema operativo del PC e sopratutto la tastiera, il touchpad o il mouse non sono solo accessori opzionali ma parte integrante del prodotto. Di questo avevo gia’ scritto qualcosa in questo articolo sugli UMPC
Apple da leader e’ diventata follower, ha introdotto tastiera e penna inizialmente per la linea pro.. estendendo poi questi accessori anche alla linea comune. iOS 13 ha introdotto il supporto per il mouse… e alla fine iOS e’ diventato iPadOS con funzioni che lo rendono sempre piu’ simile ad un sistema operativo da laptop o desktop. L’ Accesso ad un filesytem, slide view e split over che di fatto permette di passare velocemente alle diverse app aperte, App in “finestre” gestibili con Expose’ sono alcune delle “innovazioni” che vanno contro il concetto originario di iOS che voleva nascondere il file system all’utente, dare tutto lo schermo all’unica applicazione utilizzabile (inizialmente non era nemmeno possibile passare da un’ app all’altra) e di fatto creare una nuova metafora che non fosse piu’ la scrivania su cui venivano posizionate le finestre delle applicazioni.
Basta leggere la pagina dedicata a iPadOs
https://www.apple.com/it/ipados/
per rendersi conto che di fatto sono state introdotte tutte le caratteristiche di un sistema operativo completo, sempre piu’ simile a macOS.
C’e’ stato un momento in cui si e’ temuto che macOS potesse invece diventare sempre piu’ simile a iOS, sarebbe stato un delirio per tutti quelli che usano un Mac per lavorare, grazie a dio non e’ successo.
Per la produzione di contenuti sembra che abbia prevalso il modus operandi solito, basato sull’oramai vecchia metafora dell’interfaccia di cui siamo abituati da decenni, e non e’ solo un fatto di resistenza di noi vecchi utenti, anche i giovani nati con le interfacce touch quando devono produrre, preferiscono tastiere fisiche, mouse e touchpad.
E tutto questo cosa c’entra con Linux?
La diffusione di Linux che gia’ arranca a fatica sui laptop e i desktop sarebbe stata ulteriormente limitata dalla diffusione dei tablet. Nonostante il tentativo di Canonical di dotarlo di un desktop environment adatto all’uso touch e che utilizzasse la nuova metafora dell’interfaccia, nonostante gli esperimenti homebrew per installare distribuzioni normali di linux su tablet originariamente dotati di Android, un prevalere dei tablet sui laptop avrebbe veramente tagliato fuori Linux da una gran parte dei dispositivi portatili.
Questo ritorno alla metafora classica con puntatori convenzionali, e quindi la possibilita’ di usare i desktop environment tradizionali fa si che Linux sia gia’ pronto per equipaggiare questi dispositivi che si trasformano quindi in Laptop ultraleggeri
Un esempio sono i prodotti della societa’ italiana Microtech
che a 497 Euro offre il suo tablet pro dotato di tastiera e penna con preinstallato Ubuntu 18.04 LTS
E una distribuzione convenzionale di Linux su questo tipo di tablet sicuramente puo’ competere ad armi pari con windows 10 su Surface o iPadOS su iPad come nella competizione sui laptop e sui desktop.
Riassumendo e Concludendo:
Il Tablet come mero strumento di fruizione dei contenuti come era stato originariamente pensato e’ morto, o meglio si e’ trasformato in un laptop leggero e convertibile che puo’ fare a meno della tastiera quando si legge o si vede un film ma torna a funzionare come un laptop quando si deve produrre contenuti. Il mercato dei laptop che nel 2017 ammontava a circa 100 miliardi di dollari e’ ancora in piccola ma costante crescita dello 0.4% annuo e continuera’ cosi’ almeno fino al 2025 secondo le previsioni, con Linux che si assesta a poco meno del 2% di tutte le utenze laptop e desktop e’ chiaro che Linux e il software libero ha ancora tanta strada da fare per quello che riguarda l’uso personale, ma noi continuiamo a credere che il software libero sia la vera strada verso la liberta’ nel mondo digitale di cui oramai siamo tutti cittadini e questo puo’ avvenire anche per questi nuovi dispositivi in cui si sono trasformati i tablet.
E voi cosa ne pensate?
Articolo che centra perfettamente le dinamiche di mercato. Non è detto che ci sia un rilancio del prodotto a breve magari come ibridazione con tavoletta grafica, ma è solo una mia ipotesi.
Occhio a qualche errore di ortografia che come insegnante non tollero 😉
Grazie per il commento, e anche per la segnalazione degli errori, dopo correggo. Ne approfitto per ringraziarti anche come insegnante per lo sforzo che state facendo tutti per sperimentare un nuovo modo di insegnare ai nostri figli che in questo periodo non possono venire a scuola!! Grazie!!